VOLUMI IN TRANSIZIONE

César Bohórquez – Riflessione scultorea sull’eredità di Fernando Botero
Durante la realizzazione di questa scultura — nata inizialmente da una pittura della mia serie gestuale — si è consolidata un’idea che era già presente in forma latente: reinterpretare l’eredità scultorea di Fernando Botero da una prospettiva contemporanea e onirica, legata al mio linguaggio formale.
Il mio punto di partenza è chiaro:
Botero e io lavoriamo entrambi sul corpo come simbolo essenziale, e condividiamo l’interesse per il volume come linguaggio autonomo.
Tuttavia, le nostre direzioni si differenziano nettamente:
In Botero, il volume è chiuso, simmetrico, statico.
Le forme rispondono a una logica di contenimento, stabilità e frontalità.
Il corpo diventa simbolo di potere, ironia o eccesso.Nel mio lavoro, il volume è espansione sensoriale e poetica.
Le forme non si chiudono, ma si aprono allo spazio, respirano con il segno pittorico e il gesto.
Il corpo non è anatomia, ma energia. Non rappresenta, evoca.
Contributi formali e concettuali:
Dinamica vs Stabilità:
Dove Botero si ancora alla monumentalità classica, io esploro lo squilibrio, lo spostamento, la linea interna.
Le mie sculture non si osservano da un solo punto di vista, ma si attraversano come paesaggi.Astrazione del corpo:
Non lavoro sulla “corpulenza” come categoria fisica, ma la astraggo come condizione espansiva dell’anima.
Il volume non rappresenta un corpo, ma una forma organica che si piega, si allunga o si solleva dall’inconscio.Materialità reinterpretata:
Botero usa il bronzo lucidato come simbolo di classicità e permanenza.
Io posso usare materiali simili — bronzo, pietra nera, resina — ma li risignifico attraverso una morfologia più libera e instabile.Collegamento pittura–scultura:
Questa scultura nasce da un frammento pittorico. Il segno non scompare nel passaggio al volume.
Il gesto rimane, anche quando si trasforma in massa.
Conclusione:
Questo esercizio non è una citazione né un’imitazione.
È un dialogo generazionale con l’eredità scultorea più visibile della Colombia.
Un volume che non rappresenta, ma invoca.